#semino7

È una donna controcorrente. Senza di lei i Sex Pistols non esisterebbero. O meglio, non nella veste in cui li conosciamo. È stata lei, insieme al compagno Malcolm McLaren nei fantastici anni ’70 a creare il loro look, che si è legato indissolubilmente alla loro musica. Stiamo parlando di Vivienne Westwood. Una stilista punk, ironica e dissacrante. Simpatizzante per Julian Assange (Wikileaks),
ha anche creato una camicia in suo onore. Nella sua sfilata uomo autunno/inverno del 2003 i modelli hanno indossato polo e cardigan e…seni artificiali. Alla storia però è passata un’altra sua sfilata, quella del 1993, segnata dalla memorabile caduta di Naomi Campbell in passerella. La Westwood ha portato in sé il seme della moda fin da piccola. A 5 anni confezionava scarpe e a 12 abiti. Una donna forte e controversa, che si è sempre battuta contro il politically correct, sconvolgendo le menti dei benpensanti con trovate audaci e sopra le righe, che ha fatto dell’ironia e
della dissacrazione il suo stendardo. Un’icona di stile, dunque, ma anche un’attivista. È stata lei la prima a parlare di moda gender neutral e si batte da sempre contro le politiche ambientali scorrette. Tra gli atti più memorabili, il regalo fatto all’allora PM David Cameron, una scatola di amianto. Alle Paralimpiadi di Londra del 2012 ha mostrato un manifesto a sostegno della sua campagna contro il riscaldamento globale con la scritta “Climate Revolution”. È sempre lei la protagonista del video della PETA in cui parla a favore del vegetarianismo e dei diritti degli animali, indossando una cuffietta e…nient’altro. E pensare che rischiavamo di perderci tutto questo, eh sì, perché la Westwood per un periodo ha deciso di intraprendere la carriera di insegnante e di accantonare quella di stilista.

Chiara Mezzetti
Chiara Mezzetti

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