Sì perché il Natale ha nel tempo perso (o almeno ridotto) la sua veste “sacra” per assumerne una “profana” e trasformarsi nell’apoteosi del consumismo e degli acquisti compulsivi.
Natale, Christmas, Navidad, Noël, Mubarak. Ognuno la chiama con una parola diversa, ma per tutti è una festività iconica. Una parola, “Natale”, in grado di evocare subito in noi lucine, alberi, renne, famiglia e… acquisti. Sì perché il Natale ha nel tempo perso (o almeno ridotto) la sua veste “sacra” per assumerne una “profana” e trasformarsi nell’apoteosi del consumismo e degli acquisti compulsivi. Lungi dal voler offrire un giudizio morale sulla questione, è però importante prenderne atto e ragionare almeno su cosa acquistare e come, per trasformare il Natale da rosso a “verde” e fare un regalo, oltre che ai nostri cari, anche alla nostra casa più grande: l’ambiente.
Il mondo della moda e il Natale non sempre vanno d’accordo, basti pensare agli improponibili maglioni sintetici con il faccione di Santa Claus o con trame a fiocchi di neve stilizzati che qualche zio/a ci rifila sempre sotto l’albero. E che noi puntualmente finiamo per lasciare agonizzanti in fondo all’armadio per qualche anno, per poi buttarli e creare altra immondizia. L’esempio si può rimodulare su moltissimi degli oggetti e oggettini, regali e regalini di cui riempiamo le nostre case in questo periodo dell’anno, che finiranno inevitabilmente per riempire le pattumiere e poi l’ambiente.
Ecco, quindi, 3 suggerimenti per rendere questo Natale 2020 più green e allegro. Accorgimenti semplici ed economici:
Nell’articolo di Novembre abbiamo parlato dell’impatto ambientale del pack, delle piccole cose che possiamo fare per riconoscere un pack green da uno inquinante e soprattutto delle soluzioni alternative per sostituire un imballaggio/confezione “tradizionale” con uno ecosostenibile.
In questo senso, quindi, anche per quanto riguarda i nostri regali, il primo piccolo e divertente passo per renderli più green è quello di non utilizzare carta da regalo. Per impacchettare i nostri doni è possibile utilizzare carta riciclata, o di giornale, lasciata al naturale o dipinta, per rendere i nostri regali unici e personalizzati, e soprattutto green. Su questa scia è possibile riutilizzare moltissimi materiali che abbiamo comunemente in casa senza bisogno di acquistarne di nuovi. Ad esempio vaschette, vasetti di vetro, vecchi quaderni, scatole di scarpe, di torroni e di pandori, carte di caramelle, foglie secche. Insomma, ci si può sbizzarrire con le confezioni green a costo zero e fare un figurone.
Se invece vogliamo regalare qualcosa di nuovo, scegliere un prodotto ecosostenibile e utile. Una T-shirt in cotone biologico ad esempio verrà sicuramente utilizzata, è comoda e fresca sulla pelle e durerà molto molto a lungo.
Cosa regalare dunque? Abbiamo creato la nostra confezione green, ma cosa dobbiamo metterci dentro? Una prima idea è quella di riciclare i regali. Vecchia come il cucco e considerata molto kitsch come pratica, ultimamente è stata molto rivalutata non solo per risparmiare, ma anche per dare nuova vita e nuova casa a oggetti e capi che altrimenti sarebbero finiti in fondo a uno scatolone. Ovviamente il riciclo del regalo va fatto con criterio. Non significa dare a qualcuno ciarpame e oggetti palesemente brutti o inutili solo per liberarcene, deve essere una scelta mirata e di gusto, un dono fatto con il cuore e con una logica. La linea tra “valore affettivo” e “burinaggine senza confini” è molto, molto sottile.
Se non possediamo noi qualcosa, possiamo comunque rivolgerci a negozi dell’usato e vintage (sempre seguendo lo stesso criterio di stile di cui sopra). Oppure creare qualcosa con le nostre mani, decorare una tazza, una candela, sferruzzare un berretto. A patto che ne siamo capaci e che non ne esca qualcosa di simile a quegli orrendi disegni con la pasta incollata male che facevamo alle elementari. Se invece vogliamo regalare qualcosa di nuovo, scegliere un prodotto ecosostenibile e utile. Una T-shirt in cotone biologico ad esempio verrà sicuramente utilizzata, è comoda e fresca sulla pelle e durerà molto molto a lungo. Una cintura di sughero, semini o piante, esperienze/viaggi, insomma le possibilità sono davvero tantissime.
Altra annosa questione natalizia è quella che riguarda l’albero. L’abete è il simbolo del Natale per eccellenza, e il momento delle decorazioni si anticipa sempre di più, tant’è che alcuni addirittura, travolti da un afflato di entusiasmo, iniziano ad addobbarlo già da ottobre. Ma se quello naturale favorisce la deforestazione e quello sintetico inquina, cosa devo fare? Bisogna sfatare qualche luogo comune.
Gli alberi sintetici sono realizzati in plastiche e PVC. Di media per realizzarne uno di 10 kg ci vogliono 20 kg di petrolio e il processo di lavorazione rilascia 23 kg di CO2. Se calcoliamo anche il trasporto (per lo più da Paesi asiatici) e moltiplichiamo il tutto per circa 7 milioni di alberi che vengono venduti ogni anno solo in Italia il risultato è: 2 secoli per smaltirli. Quindi, se proprio vuoi comprarlo, almeno riutilizzalo il più possibile e non buttarlo l’anno dopo. E quando decidi di disfartene, se è ancora in buone condizioni, donalo in beneficienza.
Scegliere un albero vero invece non ha controindicazioni: fa bene all’ambiente. È meglio scegliere un albero vivo, con radici da bagnare regolarmente e da posizionare lontano da stufe e termosifoni. Ovviamente l’albero è una creatura vivente e per questo non va appesantito con troppe decorazioni o soffocato con neve sintetica. Scegliendo un albero naturale non solo non inquinerete l’ambiente, ma avrete aria più pulita in casa. Solo due raccomandazioni: assicuratevi che provenga da una piantagione e non dai boschi (meglio se biologica) e prendetevene cura come un nuovo membro della famiglia.
Cosa farsene dell’albero dopo il Natale?
Se avete spazio potete piantarlo in vaso o in giardino. L’abete ha bisogno di poche cure, è un albero forte e crescerà maestoso. Avrete un albero da decorare ogni Natale. Se non avete spazio, le soluzioni possibili sono: regalarlo a qualcuno con un terreno disponibile, o al Comune, o al Corpo Forestale dello Stato. Questo però va prima contattato, per evitare di diffondere specie alloctone nei posti sbagliati creando inquinamento ecologico.
Questi i consigli Neska per un Natale supergreen. Fateci sapere se ne applicherete qualcuno e se avete altre idee eco-sostenibili.
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