Tessuto di alghe con un super potere: la rivoluzione arriva dall’UK

Di materiali eco-sostenibili ce ne sono sempre di più, ma quello di cui parliamo oggi ha un super potere veramente particolare. Sembra fantascienza eppure è tutto vero.

“I nostri lettori sono abituati a sentir parlare di tessuti biodegradabili ed ecosostenibili ricavati da materiali organici, basti pensare ai nostri articoli su tessuti ricavati da ananas, agrumi, vinaccia ecc. il materiale di cui parliamo oggi, però, ha qualcosa di speciale.”

Siamo abituati a rappresentazioni distopiche del nostro futuro, dalla letteratura –in primis come non citare 1984 di Orwell- alle serie tv fantascientifiche -da Dark a Black Mirror per fare due esempi-. Il futuro ci viene raccontato come un tempo in cui la tecnologia più raffinata convive con governi barbari e società marce. Un mondo insomma in disequilibrio tra il progresso tecnologico e scientifico e il regresso dell’elemento umano. Queste rappresentazioni ci piacciono perché ci aiutano ad esorcizzare la nostra paura di quel che sarà, ma hanno anche la funzione di monito per ricordare sempre che il futuro del mondo dipende da noi, dalle scelte che facciamo oggi, dai settori in cui decidiamo di investire, e soprattutto da come trattiamo il nostro ambiente naturale. A nessun talentuoso autore di serie tv, però, poteva venire in mente un’idea come quella sperimentata da una startup inglese: creare un tessuto con le alghe. I nostri lettori sono abituati a sentir parlare di tessuti biodegradabili ed ecosostenibili ricavati da materiali organici, basti pensare ai nostri articoli su tessuti ricavati da ananas, agrumi, vinaccia ecc. il materiale di cui parliamo oggi, però, ha qualcosa di speciale.

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Qual è il suo super potere? Il tessuto made in UK è in grado di ricreare la fotosintesi clorofilliana. Sì, avete letto bene.

Non solo è ecosostenibile, biodegradabile, riciclabile e non fa male all’ambiente, ma è anche una risorsa preziosissima che potrebbe segnare una svolta nel mondo del green fashion e in generale, forse, perché no, anche in altri ambiti della vita di tutti noi. Qual è il suo super potere? Il tessuto made in UK è in grado di ricreare la fotosintesi clorofilliana. Sì, avete letto bene. Una svolta che finalmente cambia lo sguardo verso l’eco-sostenibilità e il green fashion. Fino ad ora si era sempre tentato di agire per parare i danni del consumo del fast fashion, come ad esempio con il riciclo di abiti usati, il vintage, l’utilizzo di materiali non inquinanti, ma non era mai stato fatto un passo oltre, e cioè un tentativo di migliorare la situazione in modo attivo/preventivo e non riparativo. Il fatto che una maglietta sia in grado di riprodurre il processo di fotosintesi significa che basta indossarla non solo per salvare l’ambiente da ulteriori danni dati dall’inquinamento di fibre plastiche, ma anche per contribuire in modo attivo a migliorare la nostra aria. Una bella iniziativa se si pensa che il mondo del fashion ha il triste vanto di creare 1,2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica l’anno. A differenza di altri materiali eco-sostenibili, questo è ancora in fase sperimentale, e gli startupper britannici ci stanno lavorando per perfezionarlo al meglio. Siamo tutti in attesa dell’immissione sul mercato di questo nuovo tessuto e vi terremo aggiornati su tutte le novità. Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate, se vi piacerebbe indossare una T-shirt di alghe e qual è il vostro materiale eco-sostenibile preferito.

Chiara Mezzetti
Chiara Mezzetti

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