Un modo semplice ed efficace non solo per apprendere nuove parole, ma anche per capire di cosa parliamo quando parliamo di moda ecosostenibile. Poche righe per diventare degli esperti del settore.
Blockchain traced: in italiano “catena di blocchi tracciata”. Si tratta di una tecnologia digitale che registra ogni transazione (o blocco) riguardante il passaggio di proprietà o il prestito di un bene. Allo stesso modo, tracciare ogni passaggio della produzione del prodotto è fondamentale per migliorarne l’impatto ambientale. Quindi questo concetto si applica anche al mondo della sostenibilità, che viene implementata attraverso il tracciamento di ogni passaggio produttivo, ma anche di trasporto.
Black owned: o più in generale minority owned è il termine che si utilizza per indicare attività di business gestite da minoranze. Nel caso specifico da persone di colore. Negli ultimi anni questo tipo di imprese, che fino a un’epoca non troppo distante sembravano pura fantascienza, sono aumentate esponenzialmente, rendendo il mondo degli affari più inclusivo. Quindi c’è stato un innalzamento dell’indice di accessibilità all’imprenditorialità. E questo è dovuto anche a una visione più etica del mercato.
Certificazione B: nel mondo della moda la nostra unica garanzia sono le certificazioni, di cui abbiamo parlato anche qui (Eco packaging come riconoscerlo e perché è importante ) e qui (Io vesto sostenibile, ma ne sei sicuro:le 5 regole del green Fashion).
Ma cos’è la Certificazione B?
La Certificazione B Corporation o B corp viene rilasciata da B Lab, un ente no profit internazionale e garantisce che un’azienda rispetti stringenti standard ambientali e sociali. Le aziende con tale certificazione sono tenute ad una trasparenza totale su luoghi e modalità di produzione. Dichiarano chi lavora per loro e a quali condizioni. Addirittura rendono note le materie prime utilizzate. Tale certificazione garantisce che il prodotto sia totalmente ecosostenibile. In Italia ci sono circa 100 aziende B Corp.
Green economy, o economia verde, è un modello economico che non tiene conto solo del profitto, ma anche dell’impatto ambientale. È una teoria che prende in considerazione anche i benefici che derivano dalla crescita e dal rispetto per l’ambiente. La green economy mira a ridurre le emissioni di CO2 e l’inquinamento e di non danneggiare la biodiversità. In questo modello, gli investimenti privati hanno bisogno del supporto di investimenti pubblici.
Modular concept: il concetto modulare consiste nel ridurre gli sprechi attraverso il riutilizzo di alcuni elementi del prodotto. Il prodotto diventa quindi un insieme di “moduli” che possono essere staccati e riutilizzati singolarmente. Quindi zip, ganci, occhielli, toppe ecc. Poter riutilizzare e modificare un singolo prodotto significa riuscire a riciclare e risparmiare senza rinunciare ad un guardaroba variato.
Mulesing free: in italiano “senza mulesing”. Quando si acquista un capo in lana è importante accertarsi che non sia stata messa in atto, durante la produzione, la pratica del mulesing, che consiste nell’asportazione di una parte di pelle dell’animale quando questo è vivo. La pratica dolorosissima per l’animale, viene praticata con lo scopo di eliminare le infezioni di larve e mosche generalmente presenti in queste aree. Tosature e disinfestazioni localizzate o l’impiego di appositi morsetti in plastica che riducono, in maniera non cruenta, la formazione delle pieghe perianali. Ci sono poi gruppi di allevatori che si stanno adoperando per selezionare varietà di pecora merino prive delle pieghe cutanee che favoriscono l’infestazione da larve.
Support communities: in italiano “comunità di supporto”. Ne esistono di tantissimi tipi e in tutto il mondo. Di solito si intende un gruppo di persone legate da uno scopo comune, ovvero quello di portare impegno, energie e comunicazione a difesa di una causa. In particolar modo ne sono emerse diverse nel campo della sostenibilità ed in particolare della moda verde. Supportare delle comunità bisognose in altre parti del mondo attraverso acquisti consapevoli è possibile, quindi la moda può diventare anche un mezzo molto importante per le support communities. I marchi che supportano le comunità locali dei luoghi dove producono i capi assicurano buone condizioni lavorative, sanitarie e di sicurezza per i propri operai e minimizzano l’impatto ambientale nei luoghi della comunità.
Thrifting: consiste nella tecnica di raccogliere oggetti usati da altri ma ancora in condizione di essere riutilizzati. È la pratica di scegliere Vintage. La scelta di pezzi usati può avere un grande impatto sul Pianeta: se in una città delle dimensioni di Amsterdam tutti acquistassero un articolo di seconda mano anziché nuovo, risparmierebbero 6,2 milioni di kg di CO2 e pianterebbero 400.000 alberi.
Upcycled: indica il riutilizzo di materiali di scarto in modo creativo e accattivante. Nel campo della moda ad esempio, si può associare al riciclo di abiti e capi vintage rivisitati e modernizzati. Un tipo di upcycling è il “trashion”, ovvero la trasformazione dell’abbigliamento “spazzatura” in abbigliamento di pregio